mercoledì 19 ottobre 2011

Piccolo dizionario bio-bibliografico dei poeti italiani simbolisti, decadenti, liberty e crepuscolari: G

FRANCESCO GAETA (Napoli 1879 - ivi 1927). Giornalista, amico di Benedetto Croce e di Salvatore Di Giacomo, scrisse poesie che inizialmente risentirono l'influenza di D'Annunzio e di Carducci per poi spostarsi verso modi sensuali e, raramente, decadenti. Opere principali: Reviviscenze (1900), Sonetti voluttuosi e altre poesie (1906), Poesie d'amore (1920).

ALFREDO GALLETTI (Cremona 1872 - Milano 1962). Laureatosi in Lettere, insegna dapprima in un liceo, poi è libero docente all'Università di Firenze, infine ordinario di letteratura italiana a Genova e a Bologna. Critico letterario insigne, è autore di un solo volume di poesie: Odi ed elegie (1903) in cui dimostra legami con la lirica carducciana e pascoliana.

EUGENIO GARA (Genova 1888 - Milano 1985). Giornalista e critico musicale, scrisse anche poesie che pubblicò su riviste tra cui "La Diana". L'unico suo libro di versi è La canzone del salice (1910). Poeta dalle caratteristiche decadenti e simboliste, le sue liriche spesso trovano ambientazione in mondi lontani pieni di atmosfere sognanti.

DIEGO GAROGLIO (Montafia 1866 - Asti 1933). Si laureò in Lettere a Firenze, praticando poi l'insegnamento in varie città; partecipò alla fondazione delle riviste: "Vita Nuova" e "Marzocco"; poeta prolifico, le sue liriche denotano una vena pessimistica e decadente. Opere principali: Due anime (1898), Elena (1901), Sul bel fiume d'Arno (1912).

AUGUSTO GARSIA (Forlì 1889 - Firenze 1956). Poeta, narratore e critico, insegnò letteratura italiana in varie università. È autore di raccolte poetiche dagli accenti mistici e contemplativi. Opere: Opposte voci (1921), Poesie (1925), Voci del mio silenzio (1927).

UGO GHIRON (Roma 1876 - Venezia 1952). Frequentò l'Università di Pisa, collaboratore delle riviste: "Nuova Antologia" e "Fanfulla della Domenica", pubblicò scritti in prosa e in versi. Le sue poesie rivelano una tenue malinconia ed una chiara ascendenza pascoliana. Opere principali: Vita (1908), Le rime della notte (1913), Poesie (1932).

LUISA GIACONI (Firenze 1870 - ivi 1908). Gli studi che fece all'Accademia delle Belle Arti di Firenze gli permisero di vivere riproducendo copie di quadri dei musei fiorentini. Poetessa di gran talento, pubblicò molte poesie sulla rivista "Marzocco", la precoce morte gli impedì di vedere i suoi versi in un volume, che uscì postumo col titolo Tebaide (1909, poi, in edizione accresciuta: 1912). La sua lirica, al di là delle evidenti derivazioni pascoliane e dannunziane, ha momenti di originalità e si pone tra gli esempi più notevoli di decadentismo e simbolismo italiano.

GIULIO GIANELLI (Torino 1879 - Roma 1914). Dopo la maturità classica frequentò le lezioni universitarie di Arturo Graf a Torino, qui conobbe Guido Gozzano e Giovanni Cena. Poeta d'ispirazione crepuscolare, pubblicò i seguenti volumi: Tutti li angioli piangeranno (1903), Mentre l'esilio dura (1904), Intimi Vangeli (1908).

GIACOMO GIGLI (? - ?). Pochissime notizie esistono di questo poeta che esordì col volume Maggiolata (1904), questa raccolta presenta all'inizio una lettera di presentazione a firma di Olindo Guerrini; la seconda sua raccolta: Ombre di nubi (1907) fu recensita da Decio Cinti sulla rivista "Poesia". Le sue liriche presentano, tra le altre caratteristiche, dei riferimenti alla poesia simbolista.

COSIMO GIORGIERI CONTRI (Lucca 1870 - Viareggio 1943). Fu poeta, narratore e drammaturgo; scrisse versi anticipatori del crepuscolarismo nei volumi: Versi tristi (1888), Il convegno dei cipressi (1895), Primavere del desiderio e dell'obio (1903), La donna del velo (1905), Mirti in ombra (1913), Il convegno dei cipressi e altre poesie (1922). Se è vero che la caratteristica principale delle sue poesie è un'intonazione precrepuscolare e malinconica, ciò non toglie che vi si trovino spunti e movenze derivanti dal simbolismo francese ed una notevole eleganza che fanno del Giorgieri Contri uno dei migliori esponenti della poesia "nuova" nell'Italia di fine ottocento e d'inizio novecento.


EMILIO GIRARDINI (Udine 1858 - ivi 1946). Poeta e traduttore, iniziò a pubblicare volumi di sue poesie ben oltre i quarant'anni. Dopo le prime prove che evidenziano la sua vicinanza alla poesia di Giovanni Pascoli, dimostrò poi una sua vena originale e ben inserita nell'ambito del decadentismo. Opere principali: Ruri (1903), Liriche varie. La vela d'Ulisse (1908), Chordae cordis (1920).

ALESSANDRO GIRIBALDI (Porto Maurizio 1874 - Chiavari 1928). Poeta e giornalista, scrisse i suoi articoli su varie riviste tra cui: "Endymion" e "Domenica letteraria", fu cofondatore di "Vita Nova". Accanito lettore della poesia simbolista, pubblicò una originalissima raccolta insieme ad Alessandro Varaldo e a Mario Malfettani intitolata: Il 1° libro dei trittici (1897). Nel 1903 subì un processo per omicidio e passò un periodo in carcere; la raccolta postuma: I canti del Prigioniero (1940) contiene, tra le altre, alcune liriche scritte durante la detenzione. Figura fondamentale del simbolismo italiano e genovese, le poesie di Giribaldi rappresentano una delle più importanti novità per la nostra letteratura d'inizio novecento.

GIUSEPPE GIUSTA (? - ?). Scarsissime sono le notizie che riguardano questo poeta che pubblicò qualche poesia su "La Lettura" e su "La Diana". Opere poetiche: Fiori di mandorlo (1903), Il mazzo di carte (1913), La Domatrice ed altre liriche (1920).

DOMENICO GNOLI (Roma 1838 - ivi 1915). Dopo gli esordi nella "scuola romana" e un successivo periodo carducciano, raggiunse la fama già ultrasessantenne con la raccolta Fra terra e astri (1903) pubblicata con lo pseudonimo di Giulio Orsini. In queste poesie, come in quelle del volume successivo: Jacovella (1905) lo Gnoli mostò una sorprendente adesione ai gusti dell'epoca, modi della poesia decadente sono percepibili anche nella sua ultima opera poetica, uscita postuma: Canti del Palatino (1923).

CORRADO GOVONI (Tamara 1884 - Roma 1965). Poeta, passò dalla prima raccolta: Le fiale (1903) di gusto liberty e dannunziano, al crepuscolarismo di Armonia in grigio et in silenzio (1903), Fuochi d'artifizio (1905) e Gli aborti (1907); aderì quindi al futurismo coi volumi: Poesie elettriche (1911) e L'inaugurazione della primavera (1915). È uno dei poeti che furono più pronti a recepire le nuove tendenze poetiche europee e divenne un fantasioso creatore di atmosfere e di immagini.

GUIDO GOZZANO (Aglié 1883 - Torino 1916). Frequentò le lezioni universitarie di Arturo Graf tenutesi alla Facoltà di Lettere di Torino, qui conobbe Giulio Gianelli, Carlo Vallini e Amalia Guglielminetti. Collaborò a varie riviste, tra le quali: "Piemonte" e "La Riviera Ligure"; morì precocemente di tubercolosi. Pubblicò due raccolte poetiche: La via del rifugio (1907) e I colloqui (1911). È considerato uno tra i migliori poeti italiani del Novecento, la sua poesia si distingue per uno spiccato senso ironico, un andamento prosastico e un rifiuto per il sublime e per i toni retorici.

ARTURO GRAF (Atene 1848 - Torino 1913). Poeta e critico, visse quasi sempre a Torino dove esercitò l'insegnamento; alle sue importanti lezioni universitarie nella facoltà di Lettere dell'università torinese, assistettero poeti illustri come Guido Gozzano, Giulio Gianelli e Carlo Vallini. Poeta in parte romantico, in parte simbolista, con l'andare degli anni mostrò un acuito pessimismo nei confronti degli uomini, riscattato però da un avvicinamento al cristianesimo. Opere poetiche: Medusa (1880¹, 1890³), Dopo il tramonto (1893), Le Danaidi (1897), Morgana (1901), Rime della selva (1906).

ARMANDO GRANELLI (1887 - 1947). Avvocato, fu direttore de "La Vita Letteraria" dove pubblicò suoi racconti e poesie. Pubblicò una raccolta di versi: Cattivo umore (1910) che risente delle atmosfere crepuscolari.

LUIGI GUALDO (Milano 1847 - Parigi 1898). Poeta e narratore, visse tra Milano e Parigi, in Francia conobbe personalità illustri quali Théophile Gautier e Stephane Mallarmé. Autore di una sola raccolta di poesie: Le nostalgie (1883), nei suoi versi dimostra di aver assimilato varie tendenze letterarie, ossia quelle degli scapigliati, dei parnassiani e dei decadenti.

AMALIA GUGLIELMINETTI (Torino 1881 - ivi 1941). Nata da famiglia benestante, frequentò i collegi piemontesi negli ultimi anni dell'Ottocento. Poetessa di vena sensuale e decadente, fu amica di Guido Gozzano con cui ebbe anche una breve relazione sentimentale. Opere poetiche: Voci di giovinezza (1903), Le Vergini folli (1907), Le Seduzioni (1909), L'insonne (1913).

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