domenica 30 ottobre 2011

Piccolo dizionario bio-bibliografico dei poeti italiani simbolisti, decadenti, liberty e crepuscolari: P

SILVIO PAGANI (Milano 1867 - ?). Poeta e drammaturgo, amico di Gian Pietro Lucini, scrisse delle azioni drammatiche come Lo specchio della dolorosa esistenza (1895) e Selve pagane (1897) che, ricche di preziosismi, molto si accostano al simbolismo di Maeterlinck.

ALDO PALAZZESCHI (Aldo Giurlani, Firenze 1885 - Roma 1974). Poeta e narratore, tentò di diventare un attore teatrale con scarsi risultati, divenne però affermato scrittore; nelle sue poesie inizialmente si nota un simbolismo puerile ed un crepuscolarismo velato; poi, dopo aver conosciuto F. T. Marinetti, Palazzeschi aderì al futurismo e i suoi versi si arricchirono di spunti ironici e a volte comici. Opere poetiche: I cavalli bianchi (1905), Lanterna (1907), Poemi (1909), L'incendiario (1910¹, 1913²).

ENRICO PANZACCHI (Ozzano dell'Emilia 1840 - Bologna 1904). Poeta, professore e politico, amico di Giosue Carducci e di Giovanni Pascoli, scrisse poesie che inizialmente risentono della lezione carducciana, quindi si spostano su tematiche vicine al decadentismo. Tra le opere in versi si segnalano: Visioni e immagini (1894), Alma natura (1894), Cor sincerum (1902), Poesie (edizione postuma della sua intera opera poetica, 1908).

GIOVANNI PASCOLI (San Mauro di Romagna 1855 - Bologna 1912). Conseguita la laurea in Lettere professò l'insegnamento prima in licei poi in varie università italiane. Collaboratore del "Marzocco" e della "Riviera Ligure", è stato un poeta importantissimo della nostra letteratura, sensibile alla poetica del decadentismo, nelle sue poesie affrontò varie tematiche che vanno dalla descrizione paesaggistica intrisa di sensazioni segrete ad un senso misterioso e sovrumano della vita e della natura. Tra i suoi volumi in versi si ricordano: Myricae (1891), Poemetti (1897), Canti di Castelvecchio (1903), Odi e Inni (1906), Nuovi Poemetti (1909).

FRANCESCO PASTONCHI (Riva Ligure 1877 - Torino 1953). Poeta, narratore e drammaturgo, dopo la laurea insegnò letteratura all'università di Torino. Influenzato dal D'Annunzio, scrisse versi eleganti ma superficiali, in cui spesso si nota una attenzione particolare agli ambienti mondani. Opere poetiche: Belfonte (1903), Sul limite dell'ombra (1905), Il pilota dorme (1913), Il randagio (1921).

GUIDO PEREYRA (firenze 1881 - 1968). Professore e poeta, pubblicò giovanissimo due raccolte poetiche: A vent'anni (1901) e Nuove poesie: testamento (1902) firmandosi con lo pseudonimo di Leonardo Lilia. Il suo volume di versi più importante, Il libro del collare uscì nel 1920. Poeta che predilesse temi autobiografici e filosofici, non si dimostrò estraneo al clima decadente e simbolista.

GIUSEPPE PIAZZA (Messina 1882 - Roma 1969). Giornalista e poeta, fu redattore capo della "Tribuna" e del "Giornale d'Italia". Nel 1903 pubblicò un volumetto di poesie: Le Eumenidi in cui si riscontrano chiari echi classicisti e parnassiani con, qua e là, qualche accento decadente.

LUCA PIGNATO (Caltanissetta 1892 - Palermo 1955). Poeta, saggista e giornalista, fu direttore di "Cronache nazionali", importanti furono i suoi studi sulla letteratura francese. Come poeta, all'inizio subì l'influenza dei simbolisti, in particolare di Mallarmé, in seguito fu il tema religioso a tenere banco sia nei suoi versi che nelle sue prose poetiche. Opere: Persefone (1913), Pietre (1925).

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