venerdì 9 dicembre 2011

Canzonetta nostalgica


Ho raccolto la pioggia nelle mani
per bere come al filtro dell'oblio:
pioggia di cieli immobili, lontani...
Ho ripensato il mio lontano addio,
ho ripensato e sono morto un po'...

Ho chiesto la tua casa a un poverello,
cui forse è meno pane ma più fede...
un ramingo m'ha schiuso il tuo cancello,
ho ripensato chi piange e nulla chiede,
ho ripensato e sono morto un po'...

Ho chiamato più volte alla tua porta,
se mai tu, forse, mi persuadessi;
ho ripensato una pupilla assorta,
ed un sorriso perch'io non piangessi...
Ho ripensato e sono morto un po'...

Ho raccolto le foglie presso d'ogni
casa, n'ho fatto un rogo sulla via,
tristemente, per l'ultimo dei sogni,
ho spento in cuore l'ultima agonia,
non ho chiamato alla tua porta più...

 




 
È questa una delle poesie comprese nella raccolta "Poesie provinciali", pubblicata nel 1910 da Fausto Maria Martini, e che, insieme ad altre due raccolte ("Sogno e ironia" di Carlo Chiaves e "Poesie scritte col lapis" di Marino Moretti) uscite nel medesimo anno, attirò l'attenzione del critico letterario Giuseppe Antonio Borgese; fu proprio quest'ultimo, in un famoso articolo scritto nel 1910, che coniò l'aggettivo "crepuscolare" riferendosi alle tre raccolte in questione, ma lo stesso allargò la cerchia dei poeti così definiti aggiungendo i nomi di Sergio Corazzini e di Guido Gozzano. Il Martini va inquadrato come uno dei membri più importanti di quel cenacolo romano che nacque e si sviluppò attorno alla carismatica figura di Sergio Corazzini. La poesia sopra riportata mostra tutta l'influenza che esercitò Corazzini nelle composizioni poetiche di Fausto Maria Martini, lo si nota soprattutto nell'ultimo verso della prima strofa, verso che si ripete anche nelle due successive strofe e che molto somiglia a quel "morire un poco ogni giorno" che è un pensiero ricorrente nei versi corazziniani. Ma oltre a Corazzini, Martini ebbe presenti anche altri poeti, a cominciare da Gabriele D'Annunzio (ma fondamentalmente quello del "Poeme paradisiaco") per proseguire con Enrico Panzacchi, arrivando fino a Francis Jammes, poeta tardo-romantico francese i cui influssi risultano chiari in molte poesie del Martini, tra le quali va inclusa anche questa "Canzonetta nostalgica". La foto che segue il testo poetico è tratta dall'antologia "Gozzano e i crepuscolari", a cura di Cecilia Ghelli, Garzanti, Milano 1983.

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