venerdì 10 febbraio 2012

Da "Memorie di un pazzo" di Gustave Flaubert

Oh! fui davvero un sognatore da fanciullo, un povero folle senza idee chiare, senza opinioni solide! Guardavo l'acqua scorrere tra le macchie arboree che chinano la loro chioma di foglie e lasciano cadere fiori, contemplavo dal mio lettino la luna sul suo fondo azzurro che illuminava la mia camera e profilava strane forme sulle pareti; provavo vere e proprie estasi dinanzi a un bel sole o a un mattino di primavera, con la sua nebbia candida, i suoi alberi fioriti, le sue margherite sbocciate.

(Gustave Flaubert, "Memorie di un pazzo", Newton Compton, Roma 1996, p. 28)

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