mercoledì 2 maggio 2012

Uomo vestito


Non ti ho mai visto spettinato
mai scarpe lordate
mai giacca spiegazzata
mai ginocchielli alle brache
mai cravatta snodata
e penso: quanto lavoro nella tua casa
per partorirti, alla strada, corretto, ogni mattina!
Quanta più fatica nella tua giornata
nella tua alzata e seduta
nella tua passeggiata
per serbarti, così, tale e quale,
perch'io di te possa dire
di non averti mai visto spettinato
mai scarpe lordate
mai giacca spiegazzata
mai cravatta snodata
mai ginocchielli alle brache.



Questa poesia di Piero Jahier (1884-1966) è compresa nel volume riassuntivo "Poesie e prose", Einaudi, Torino 1981 (vedi foto); Jahier si mise in luce pubblicando i suoi scritti sulla "Voce", rivista letteraria primonovecentesca fondata da Giuseppe Prezzolini che in breve divenne molto letta e famosa soprattutto negli ambienti degli intellettuali; in essa si sviluppò e consacrò il cosiddetto "frammento lirico", sorta di spezzone poetico che poteva presentarsi sia in forma di prosa, sia in versi. Nella poesia sopra riportata Jahier si scaglia contro coloro che curano in maniera ossessiva l'immagine, trascurando per questo tutto il resto; si nota la sua intelligente ironia nei confronti degli uomini che si occupano soltanto del loro aspetto esteriore, ovvero di quello più superficiale e meno rilevante della personalità.


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