martedì 12 giugno 2012

La poesia di Carlo Michelstaedter



Carlo Michelstaedter (Gorizia 1887 - ivi 1910) è stato un illustre filosofo e anche un ottimo poeta pur non avendo mai pubblicato volumi di versi nella sua breve vita. Le sue poche liriche uscite postume le scrisse per esigenza personale e senza l'intenzione di renderle note al pubblico; si pongono perciò come una sorta di diario intimo, privato, destinato forse ai soli amici più stretti e alle donne amate. Oggi i versi di Michelstaedter è possibile leggerli nel volume "Poesie" della Adelphi (è uscito per la prima volta nel 1987 ed è stato più volte ristampato). Sfogliando il libro citato si capisce che le poesie dello scrittore friulano hanno molta attinenza col suo pensiero filosofico e poca col clima letterario dei suoi tempi. I temi sono spesso riconducibili all'amore e alla morte: due ossessioni, si potrebbe dire, per Michelstaedter, e ciò appare più evidente leggendo la splendida poesia "Il canto delle crisalidi". Si nota poi un'attenzione particolare per gli eventi stagionali che fanno da spunto al poeta per esprimere più chiaramente i suoi stati d'animo e la sua energia interiore. Si trovano anche elementi che ricordano la malinconia e il pessimismo leopardiano, soprattutto quando Michelstaedter medita sul significato della vita. Ricorrenti sono le immagini dei paesaggi marini e del mare, che, come al solito, suggeriscono a Michelstaedter profonde riflessioni sull'esistenza e sul trapasso. Oggi, a più di cento anni dalla scomparsa del filosofo goriziano, è il caso di considerare Michelstaedter come uno dei migliori poeti del XX secolo, poiché i suoi versi posseggono una sincerità, una profondità di sentimenti e una maestria raramente riscontrabili in altri poeti del suo tempo, dai quali si allontana anche e soprattutto perché la sua poesia possiede il requisito essenziale dell'atemporalità, che la rende immortale e estranea a qualunque tipo di moda o tendenza.
 

 
Opere poetiche di Carlo Michelstaedter
"Scritti (volume I)", Formiggini, Roma 1912.
"Poesie", Adelphi, Milano 1987.
 
 
Presenze in antologie
"Antologia della lirica italiana", a cura di Angelo Ottolini, R. Caddeo & C., Milano 1923 (pp. 286-287).
"Lirica del Novecento. Antologia di poesia italiana", a cura di Luciano Anceschi e di Sergio Antonielli, Vallecchi, Firenze 1953 (pp. 101-106).
"L'antologia dei poeti italiani dell'ultimo secolo", a cura di Giuseppe Ravegnani e Giovanni Titta Rosa, Martello, Milano 1963 (pp. 519-522).
"Poeti italiani del XX secolo", a cura di Alberto Frattini e Paolo Tuscano, La Scuola, Brescia 1974 (pp. 106-116).
"Poesia italiana del Novecento", a cura di Piero Gelli e Gina Lagorio, Garzanti, Milano 1980 (vol. I, pp. 245-254).
"Poesia italiana del Novecento", a cura di Elio Pecora, Newton Compton, Roma 1990 (pp. 99-104).
"Poesia del Novecento italiano. Dalle avanguardie storiche alla seconda guerra mondiale", a cura di Niva Lorenzini, Carocci, Roma 2002 (pp. 83-85).
 

 
Testi
IL CANTO DELLE CRISALIDI

Vita, morte,
la vita nella morte;
morte, vita,
la morte nella vita.

Noi col filo
col filo della vita
nostra sorte
filammo a questa morte.

E più forte
è il sogno della vita -
se la morte
a vivere ci aita

ma la vita
la vita non è vita
se la morte
la morte è nella vita

e la morte
morte non è finita
se più forte
per lei vive la vita.

Ma se vita
sarà la nostra morte
nella vita
viviam solo la morte

morte, vita,
la morte nella vita;
vita, morte,
la vita nella morte. -

(da "Poesie")


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