lunedì 27 maggio 2013

Poeti dimenticati: Angelo Toscano

Angelo Toscano nacque a Messina nel 1879 e ivi morì a causa del terremoto avvenuto nel 1908. Poeta che abbracciò fin dagli esordi il simbolismo, frequentò ambienti letterari siciliani che s'ispiravano ai più famosi lirici francesi del movimento simbolista e, inoltre, all'italo-egiziano Agostino John Sinadinò, dal quale trasse una sorta di sperimentalismo linguistico e un ermetismo che molto lo avvicinano alla poetica di Mallarmé. Tra le personalità che maggiormente lodarono i versi di Toscano c'è Gian Pietro Lucini, come si evince da questo brano tratto dai suoi "Scritti critici":

«Angelo Toscano non può essere che un giovane. Ha impeto ed entusiasmo, buona dicitura, guasta qualche volta dalla trasposizione verbale, eccesso di aggettivi; ma, in compenso, forma robusta, pensieri nobili, lucido colorito e ricco rinscintillío di frasi.
"Anemos" intitola le sue eufonie; si vale di preferenza del ritmo barbaro e carducciano, che meglio si confà colla plastica dura della sua poesia; non si perde in nebbie ed appunta l'idea viva e pulsante sulle strofe, farfalla preziosa e variopinta».



Opere poetiche

"Il Libro dei venti anni", Tip. Editrice G. Toscano, Messina 1900.
"Anemos: eufonie 1900-1901",  Tip. editrice dello Scienza e diletto, Cerignola 1903.




Presenze in antologie

"Il Verso Libero" di Gian Pietro Lucini, Edizioni di "Poesia", Milano 1908 (pp. 659-660).
"Poeti simbolisti e liberty in Italia", a cura di Glauco Viazzi e Vanni Scheiwiller, Scheiwiller, Milano 1967-1972 (vol. 1, pp. 186-188; vol. 3, pp. 255-269).
"Dal simbolismo al déco", a cura di Glauco Viazzi, Einaudi, Torino 1981 (Tomo primo, pp. 149-153).



Testi

ÁNEMOS

Turbin che incesti il crasso oblio de' tumoli
- ululi di ombre in giro incito alternano -
su te lanciar contro li eterni Spiriti
contro un dio voglio l'Anima.

Turbin che svelli agili boschi a' culmini
- bramir di querci ove si abbican le aquile -
meco il rotar de' cosmi annulli un empito
di scisse stelle ignivome.

Turbin che bagni entro i pescosi baratri
- negra bestemmia in verde arca di naufraghi -
l'aspra ala, tutta sferza a' novi secoli
la Vita che ivi si agita.

Turbin, male sovrano... Tace l'Anima
convulsa nel rigor de le ansie torbide
e ascolta e ascolta, oltre un balzar di fulmini,
il mare i boschi i tumoli:

ecco, passa l'anonima la mistica
Rivelazione - occhi di sogno creduli
sbarran li umani - il ciel rantola - un incubo
che il Nulla in sé prenunzia...

(Da "Ánemos: eufonie. MCM-MCMI)


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