sabato 29 giugno 2013

"Murmuri ed echi" di Mario Novaro

Vi fu un sito in ma' mai lontan lontano
dove fioriva
nel giardin della nonna
il melograno.

(Da "Murmuri ed echi" di Mario Novaro)






La recente ristampa del libro Murmuri ed echi di Mario Novaro (San Marco dei Giustiniani, Genova 2011), mi dà l'occasione per parlare di questa opera in versi del poeta-filosofo di Diano Marina, che per molti anni diresse la famosa rivista letteraria Riviera Ligure, dove pubblicarono cose importanti scrittori che di lì a breve avrebbero conquistato fama meritata come Luigi Pirandello, Guido Gozzano e Giuseppe Ungaretti. Murmuri ed echi è l'unico volume di poesie di Novaro, la cui prima edizione risale al 1912; ma è anche un libro che, durante gli anni, subì molte modifiche ed aggiunte, infatti l'autore, dopo la prima uscita di cui ho detto, ne fece stampare altre quattro¹, mentre la definitiva², curata da Giuseppe Cassinelli, è del 1975. I versi di Novaro, molto vicini alla filosofia, si contraddistinguono per una tensione vitalistica e una individuazione dei profondi misteri della vita che il poeta (e fors'anche il filosofo) va a cercare negli elementi più semplici e attraenti della natura. Queste peculiarità a mio avviso molto lo avvicinano agli scrittori della Voce (alcuni dei quali sono presenti coi loro scritti nella Riviera Ligure), questo è confermato dall'uso da parte di Novaro, sia della prosa poetica (si legga Sui monti e una parte di Vita nostra), sia del frammento (come si nota nella poesia che dà il titolo al libro, ma anche in Fioretti e in Nuovi fioretti). Per il resto non si può negare che Novaro subì, come molti altri scrittori della sua epoca, l'influenza delle "tre corone": Carducci, Pascoli e D'Annunzio; è da ricordare poi il suo inserimento, da parte di alcuni critici, nella cosiddetta Linea ligure che va da Ceccardo Roccatagliata Ceccardi a Eugenio Montale e che si palesa in una particolare attenzione al paesaggio ligure e (utilizzando un famoso verso di Montale) nell'uso di un linguaggio "scabro ed essenziale". Concludo raccomandando, a chi non lo avesse ancora fatto, la lettura di questo volume così originale e prezioso, oggi disponibile in una nuova, elegante edizione.


NOTE
1) Le cinque edizioni di Murmuri ed echi così si succedettero: Ricciardi, Napoli 1912; ivi, 1914; Vallecchi, Firenze 1919; Ricciardi, Napoli 1938; ivi, 1941. 
2) L'edizione definitiva uscì per la Scheiwiller di Milano nel 1975, una seconda edizione (vedi immagine in alto) fu pubblicata nel 1994.





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