venerdì 9 gennaio 2015

I fantocci nella poesia italiana simbolista e decadente

Fantocci, manichini, burattini e marionette sono personaggi usuali soprattutto nei versi dei poeti crepuscolari; in genere vogliono significare una totale assenza, da parte dei corpi umani, di un'anima, uno spirito vitale che li distingua dai semplici oggetti. Come dice Camillo Sbarbaro nella sua prosa poetica Ai fantoccini meccanici, essi rappresentano e sono la "vita" che, composta soltanto da esseri inanimati, vuoti e ridotti a cose, perde qualsiasi significato, viene svilita, ridotta a pura meccanicità in tutte le sue espressioni.



Poesie sull'argomento

Massimo Bontempelli: "Attaca, bimbo, quattro fili" in "Il purosangue. L'ubriaco" (1919).
Gustavo Brigante-Colonna: "Come mi sento allocco" in "Gli ulivi e le ginestre" (1912).
Enrico Cavacchioli: "Tragedia di burattini" in "Cavalcando il sole" (1914).
Sergio Corazzini: "Dialogo di Marionette" in "Libro per la sera della domenica" (1906).
Federico De Maria: "Fantocci" in "La Ritornata" (1932).
Marco Lessona: "Chiamata" in "Versi liberi" (1920).
Tito Marrone: "Il manichino" in «Vita letteraria», marzo 1907.
Nicola Moscardelli: "Burattinata sentimentale" e "La lettera del burattino" in "Abbeveratoio" (1915).
Aldo Palazzeschi: "Il castello dei fantocci" in "I cavalli bianchi" (1905).
Guido Pereyra: "Canto Sesto" in "Il Libro del Collare" (1920).
Camillo Sbarbaro. "Ai fantoccini meccanici" in "Trucioli" (1920).
Aurelio Ugolini: "Marcia funebre d'una marionetta" in "Viburna" (1905).



Testi

ATTACCA, BIMBO, QUATTRO FILI
di Massimo Bontempelli

Attacca, bimbo, quattro fili
agli estremi d'un'anima sensitiva.

Così. Tira un filo poi l'altro:
vedi alza un piede poi l'altro
si drizza si muove va.

Cammina impettita - scatta.
Quanti angoli - acuti
ottusi - puntuti.
Anima matta.

Allenta quel filo: si china.
Spingila in mezzo, pigia:
apre le braccia come se fosse in croce.

Le giunture scricchiolano
ma l'anima va imperterrita
i membri si stirano
i pezzi si contorcono
ha fatto un giro come un acrobata.

S'è un po' schiantata? non importa
sembrava vera.
                             O vedi vedi gli occhi
piange? ma è vera?
non importa è solo d'anima

su bambino, via i giocattoli
e a letto, se no non si cresce.

(Da "Il purosangue. L'ubriaco")

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