lunedì 4 aprile 2016

Poeti dimenticati: Marino Marin

Nacque a Corcrevà di Bottrighe nel 1860 e morì ad Adria nel 1951. Dopo gli studi entrò come dirigente nel comune di Adria, dal quale incarico fu messo a riposo nel 1914 per una grave malattia agli occhi che alcuni anni dopo lo fece diventare cieco. Poeta classicista, pascoliano e, in alcune raccolte decadente, i suoi versi furono così definiti da Ugo Zannoni: « [...] questa poesia è un'immersione profonda nell'incanto della natura e nel sentimento dell'amore e del dolore. Agreste nel senso più forte della parola, pare che voglia cogliere il respiro della terra e il candore mite delle cose della terra. Anima la sua solitudine di note dolci e accorate e percepisce il senso nascosto di ogni manifestazione di vitalità, specie se si effonde dal fremito creativo della terra».



Opere poetiche

"Humus", Galli di Chiesa e Guindani, Milano 1892.
"Sonetti secolari",  Galli di Chiesa e Guindani, Milano 1896.
"Voci lontane", Barboni, Castrocaro 1898.
"Luci e ombre", Zanichelli, Bologna 1904.
"Narciso", Società Editrice «Avanguardia», Lugano 1907.
"Le Opere e i Giorni", Frisia, Milano 1920.
"Espiazione", Zanichelli, Bologna 1923.
"Rassegnazione", Zanichelli, Bologna 1927.
"Sprazzi di luce", Scarpa e Gambaro, Adria 1930.
"La voce della Gran Madre Antica", «Quaderni di Poesia», Milano 1933.
"Alle soglie dell'infinito", Tempo nostro, Adria 1935.
"Poesie scelte", Il Polesine, Rovigo 1938.
"Vecchie campane", Gastaldi, Milano-Roma 1949.





Presenze in antologie

"Antologia della lirica italiana", a cura di Angelo Ottolini, R. Caddeo & C., Milano 1923 (pp. 398-399).
"Poeti delle Venezie", a cura di Federico Binaghi e Guido Marta, Zanetti, Venezia 1926 (pp. 142-147).
"Le più belle pagine dei poeti d'oggi", 2° edizione, a cura di Olindo Giacobbe, Carabba, Lanciano 1928 (vol. IV, pp. 170-183).
"L'Adunata della poesia", 2° edizione, a cura di Arnolfo Santelli, Editoriale Italiana Contemporanea, Arezzo 1929 (pp. 374-376).
"Cenacolo: Antologia di poeti d'oggi", a cura di Francesco Addonizio e Francesco Giovinazzo, Luce Intellettual, Palermo 1931 (pp. 206-211).
"La nuova poesia religiosa italiana", a cura di Gino Novelli, La Tradizione, Palermo 1931 (pp. 241-247).
"Poeti simbolisti e liberty in Italia", a cura di Glauco Viazzi e Vanni Scheiwiller, Scheiwiller, Milano 1967-1972 (volume secondo, p. 161).
"Dal simbolismo al déco", a cura di Glauco Viazzi, Einaudi, Torino 1981 (tomo secondo, pp. 347-351).



Testi


VITA MINIMA

Volteggiano e ronzano in aria
i gai moscerini: tra il verde,
che ombreggia la via solitaria,
il murmure sale e si perde.

Che fremito d'ali, che festa
d'aerei connubî e di balli
allor che il pio sole ridesta
sereno i maggesi e le valli!

Il vol de le innumeri vite,
cui nutre un fil d'erba, dispiega
le fulve ali tenere in frega
su l'umide siepi fiorite.

Sgusciata staman, la vivace
tribù degli insetti già figlia:
decrepita a sera avrà pace
nel picciolo avel di famiglia:

nel picciolo avel di lor gente
scavato, opra inver gigantesca,
su un verde cespo di mente
o in seno a una mammola fresca.

(Da "Voci lontane")

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