domenica 17 luglio 2016

Poeti dimenticati: Costantino Nigra

Non si vuole qui parlare del Costantino Nigra diplomatico e ambasciatore, poiché da questo punto di vista, il personaggio è già molto noto. Lo è meno il traduttore dal latino, il glottologo, lo studioso delle tradizioni popolari piemontesi e, soprattutto, il poeta. In vero, anche in questo campo Nigra ebbe una certa notorietà, grazie al lungo poema patriottico La Rassegna di Novara. Ma, a mio avviso, questo poeta oggi dimenticato diede il meglio di sé negli Idilli: pubblicati in età molto avanzata, questi pochi componimenti in versi mostrano un uomo legato alla propria terra, ai paesaggi di campagna e agli affetti familiari. Perspicace fu Benedetto Croce, che leggendo queste liriche le paragonò a quelle dell'Astichello di Giacomo Zanella: nelle une e nelle altre si respira un'aria genuina, si descrivono sentimenti, emozioni, malinconie, luoghi e anime in modo semplice e piacevole.




Opere poetiche

"La Rassegna di Novara", Barbera, Roma 1875.
"Idilli", Tipografia della Camera, Roma 1893.
"Poesie originali e tradotte", Sansoni, Firenze 1914.
"Le poesie", Zanichelli, Bologna 1961.





Presenze in antologie

"Fiori della poesia italiana antica e moderna", a cura di Carolina Michaelis, Loescher, Roma-Torino-Firenze 1871 (pp. 374-375).
"Dai nostri poeti viventi", 3° edizione, a cura di Eugenia Levi, Lumachi, Firenze 1903 (pp. 277-280).
"I Poeti Italiani del secolo XIX", a cura di Raffaello Barbiera, Treves, Milano 1913 (pp. 888-895).
"Antologia della lirica italiana", a cura di Angelo Ottolini, R. Caddeo & C., Milano 1923 (pp. 182-183).
"Poeti minori del secondo Ottocento italiano", a cura di Angelo Romanò, Guanda, Bologna 1955 (pp. 103-106).
"I poeti minori dell'Ottocento", a cura di Ettore Janni, Rizzoli, Milano 1955-1958 (vol. II, pp. 371-380).
"Poeti minori dell'Ottocento", a cura di Luigi Baldacci, Ricciardi, Napoli 1958 (pp. 747-763).
"Poeti minori dell'Ottocento italiano", a cura di Ferruccio Ulivi, Vallardi, Milano 1963 (pp. 357-362).
"Poesia dell'Ottocento", a cura di Carlo Muscetta ed Elsa Sormani, Einaudi, Torino 1968 (volume secondo, pp. 1518-1531).
"Poesia italiana dell'Ottocento", a cura di Maurizio Cucchi, Garzanti, Milano 1978 (pp. 274-279).




Testi

NELL'ORTO

Sotto la torre cadente, nitido
splendeva l'orto al sole;
tra l'erbe e l'umili piante domestiche
olezzavano all'ombra le viole,

nell'aria mite fresche olezzavano
dentro ai cespugli ascose;
rovi e stellate pervinche cerule
faceano siepe alle crescenti rose.

E la mia giovine madre, nel vespero
versava su gli steli
l'acqua, e benigni su lei versavano
la bionda luce del tramonto i cieli.

Acri del tenue fior di basilico
si diffondean gli aromi,
con lieve crepito qua e là sbocciavano
i bottoncini dei non nati pomi;

pendean le ciocche delle robinie
gravi di miele, e scosse
dal vespertino soffio di zeffiro
lucean precoci le ciliege rosse;

ad ora ad ora gli ultimi petali
sul capo dell'amata
innaffiatrice lenti cadevano
come fiocchi di neve immacolata.

Mia madre è morta... da un pezzo. Crebbero
gli arbusti in tronchi enormi.
Madre, da tanto tempo si chiusero
gli occhi tuoi buoni e nella tomba dormi.

Ed io ti vedo sempre, nel vespero,
chinata su gli steli
Versar nell'orto l'acqua, e a te versano,
madre, la luce del tramonto i cieli.


(Da "Le poesie")

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